La simbologia di Rino Gaetano

La simbologia di Rino Gaetano

La simbologia di Rino Gaetano

 

La simbologia di Rino Gaetano

Gli illuminati, pastel on paper, by Mary Blindflowers©

 

Di Mariano Grossi©

La simbologia di Rino Gaetano

.

Partendo da alcuni spunti reperiti sul link di seguito riportato, si possono fare parecchi approfondimenti e svariate docimologie della simbolistica gaetaniana, indicati con dovizia di particolari anche nei libri di Mautone. Lasciamoci prendere un attimo la mano…

http://poteriocculti.mastertopforum.biz/le-canzoni-di-rino-gaetano-vt31.html

Le canzoni”.


C’è un album di Rino, in particolare, che pare dedicato proprio alla Rosa Rossa. Nello stesso album, infatti troviamo ben tre canzoni: “Rosita”, “Cogli la mia Rosa d’amore”, e “Al compleanno della zia Rosina.” Una trilogia a nostro parere non casuale.

In Rosita ci dice che la Rosa Rossa, quanto te la presentano, sembra bellissima… onori, gloria, soldi, potere… poi però un giorno scopri la verità. E allora la tua vita cambia completamente perché sei in trappola.


Ieri ho incontrato Rosita, perciò questa vita valore non ha,
Come era bella Rosita di bianco vestita più bella che mai.

Nella canzone “Al compleanno della zia Rosina” ci spiega che nel linguaggio criptato della Rosa Rossa, Santa Rita è in realtà la Rosa Rossa; e ci spiega che un giorno capiranno che sta svelando questi messaggi, e quindi lo uccideranno.

La vita la vita, e Rita s’è sposata, al compleanno della zia Rosina.
Vedo già la mia salma portata a spalle da gente che bestemmia e che ce l’ha con me.

Questa frase apparentemente incomprensibile vuole dire probabilmente che gli appartenenti alla massoneria rosacrociana della Rosa Rossa al suo funerale porteranno a spalla la sua bara (ai funerali delle vittime i mandanti sono sempre presenti tra i partecipanti); ma bestemmieranno, perché in realtà una caratteristica della massoneria della Rosa Rossa è di stravolgere i simboli e i riti Cristiani per interpretarli al contrario. 


Infine, in “Cogli la mia rosa d’amore” lancia un messaggio molto chiaro: 

cogli la mia rosa d’amore,

regala il suo profumo alla gente;

cogli la mia rosa di niente.

Non credo sia un caso anche il titolo del disco: “mio fratello è figlio unico”, perché sapeva che questo scherzetto gli sarebbe costato la vita.

Nella canzone “Nun Te Reggae più” parla della spiaggia di Capocotta. E, ad un concerto, disse: 

“C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio. Io non li temo. Non ci riusciranno. Sento che in futuro le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni. E che grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Apriranno gli occhi e si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta”.

Sfiorivano le viole:

L’estate che veniva con le nuvole rigonfie di speranza
nuovi amori da piazzare sotto il sole
il sole che bruciava lunghe spiagge di silicio
e tu crescevi, crescevi sempre più bella
fiorivi sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano
mentre io aspettavo

Sulla spiaggia di Capocotta, nella cui villa si celebrano strani riti, Cresce la rosa, il pensiero (viola) sfiorisce.

i passi delle onde che danzavano sul mare a piedi nudi
come un sogno di follie venduto all’asta
la notte quella notte cominciava un po’ perversa (orge e bagordi)
e mi offriva tre occasioni per amarti e tu
(3 volte si bussa x entrare nella massoneria)
fiorivi sfiorivano le viole

Seguono eventi storici clamorosamente Illuminati

si lavora e si produce si amministra lo stato
il comune si promette e si mantiene a volte
mentre io oh ye aspettavo te
il marchese La Fayette ritorna dall’America
importando la rivoluzione e un cappello nuovo
mentre io oh ye aspettavo te
ancora penso alle mie donne quelle passate
e le presenti le ricordo appena
mentre io oh ye aspettavo te
Otto von Bismarck-Shonhausen per l’unità germanica
si annette mezza Europa
mentre io aspettavo te
Michele Novaro incontra Mameli e insieme scrivono un pezzo
tuttora in voga mentre io oh ye aspettavo te!

I tuoi occhi sono pieni di sale” è la canzone dalla quale Rino prese spunto quando prima di un concerto nel 1979 affermò: “C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta”. Queste parole valgono più di ogni altra spiegazione. Wilma Montesi fu trovata riversa con gli occhi nella sabbia sul lido di Capocotta…”

E la vecchia salta con l’Asta

Solitario nel vecchio castello
consumando la triste vigilia
inedito: annaffia l’antico rampollo
coniato negli anni da antica famiglia.
Non valse l’amore di
tre cortigiane 

per divietar l’emottoico pianto
né il rosso nettare di
tre damigiane
l’erede è partito, il cavallo, il suo manto
Nella foresta di faggi segati
le nuvole acerbe di cieli malati
come gli illusi le assurde chimere
seguendo l’amore partì il cavaliere.
Tremila città tre
mila villaggi
la sagoma bianca striata dei faggi
scordò la sua terra scordò la sua casta
rimase una vecchia che salta con l’asta.
E salta la vecchia e salta un bambino
nella penombra segata di un pino
e la vecchia si ferma il bimbo riposa
si chiude nei petali come la
rosa.
Confida giocando alla vecchia incolore
la sua vecchia storia il suo vecchio amore
la vecchia racconta la favola antica
di quel cavaliere che cerca l’amica.
Nella foresta di faggi segati
le nuvole acerbe di cieli malati
come gli illusi le assurde chimere
seguendo l’amore partì il cavaliere.
Tremila città tre
mila villaggi
la sagoma bianca striata dei faggi
scordò la sua terra scordò la sua casta
rimase una vecchia che salta con l’asta

L’erede sarebbe lui, che si è allontanato dalla logica triadica della massoneria, una volta compresene le deviazioni!

Ma credo che la canzone più fortemente onirica e simbolica di Rino sia “I love you, Marianna” in cui la critica all’inizio intravedeva un linguaggio criptato allusivo alla marijuana. L’ambientazione parigina è fin troppo palese spia di un riferimento al simbolo della Rivoluzione Massonica per eccellenza, la francese, simboleggiata da Marianne e nome di un’associazione politica semiclandestina annientata da Napoleone III nel 1854.

Qui Gaetano gioca con i doppi sensi poliglotta e nel dialogo con la sua ex amante (Marianna = Loggia Massonica) veleggia ondivago nei simbolismi e nelle metafore in cinque lingue: inglese, francese, spagnolo, italiano e tedesco. Vediamo come e perché.

I love you, Marianna and you love me”: dietro il dialogo, sintesi di un amore corrisposto tra due ragazzi, chiaramente si cela un’allusione alla frequentazione di una loggia massonica con reciproco innamoramento. Non ci sarebbe da meravigliarsi se il cantante all’inizio della carriera avesse aderito a quel tipo di frequentazioni, che, specie nella capitale, dischiudevano le porte di importanti conoscenze nel mondo artistico-musicale. Un po’ spinto da innata curiosità (modello Tom Cruise di “Eyes Wide Shut”), vuoi per interesse personale, Rino probabilmente avrà avuto accesso nella famosa mansarda di Via Condotti dove si riunivano i piduisti di Gelli; la reazione adirata di Maurizio Costanzo dopo “Nuntereggaepiù!” con l’invito alla trasmissione “Acquario” e alla presenza di Susanna Agnelli, sembra proprio quella di un amante tradito. Idem l’accenno al pesciolino morto nell’acquario sinistramente inquadrato nella stessa trasmissione (“Occhio, se continui così quella fine rischi!”).

« Sur les rives de la Seine mon amour dans le bateau-mouche »: “Lungo le rive della Senna, amore mio, sul vaporetto”: anche qui ambiguità ricercata, visibilmente rintracciabile nel distacco ritmico voluto tra la parola BATEAU e la successiva (MOUCHE!) pronunciata marcatamente e con rabbia: in altri termini qui si cela il primo dissidio tra i due amanti e la Marianna tradita spara addosso a Rino un seccatissimo rimprovero: “Spia!”, “Scocciatore!” con l’allegoria della mosca che è notoriamente un insetto appiccicoso e fastidiosissimo.

Tu esperas la cigueña! Mas porque relatas eso a mi?” : “Tu aspetti la cicogna! Ma perché me lo racconti?”: siamo sulla stessa lunghezza d’onda; dietro il dialogo esacerbato tra i due (mi dici di essere incinta: perché vieni a raccontarlo a me?…in poche parole il maschio pare scrollarsi da responsabilità sulla gravidanza dell’amata) anche qui, secondo me, siamo in piena allegoria: la cicogna mitologicamente è l’uccello per antonomasia divoratore e liberatore dal veleno del serpente: ne parlano in tal senso Ovidio, Eliano, Plinio il Vecchio, Plutarco, Sant’Agricola. In altri termini, allegoricamente, la massoneria sta già aspettando una cicogna che la liberi dalle spire del serpente Gaetano spifferatore dei suoi misteri!

Percorrendo Bari Enna sulla strada ho incontrato te!” : qui la simbologia si fa ancora meno spiegabile, ma come non è possibile minimizzare alla Boncompagni a “Disco Ring” l’omeoteleuto “Gianna non credeva a canzoni o UFO – Gianna aveva un fiuto eccezionale per il tartufo “ (“Dai, ti mancava la rima con UFO e hai parlato del tartufo!” gli disse sarcasticamente.. in realtà il cantautore simboleggiava una donna che non si fa turlupinare da armi di distrazione di massa, quali canzonette e dischi volanti, e che fiuta terribilmente i segreti sotterranei scaltramente occultati dal potere massonico), altrettanto improbabile qui pensare ad una semplice assonanza tra “Marianna” e “Bari-Enna”: la sigla BA-EN rimanda, a mio parere, ad un editore massone come Jim Baen che Rino doveva sicuramente conoscere, poiché era un grande lettore di libri di Scienze e soprattutto di romanzi a base di strategia militare; l’interesse di Rino per i servizi segreti era esplicitamente alluso nella canzone “Mio fratello è figlio unico”. Evidentemente il riferimento a Jim Baen e all’incontro con Marianna sottintende che, leggendo e rileggendo libri editi da fratelli massoni, aveva appreso molto sulle logge deviate. Ma, come riferì dettagliatamente ai magistrati il boss pentito Paolo Severino, a Enna venne presa la decisione di eliminare Salvo Lima: qui si intravede un riferimento agli incroci politici delle correnti DC dell’epoca, quella morotea del magliese Aldo Moro, un tempo luminare alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari, e quella andreottiana, che aveva chiari referenti masso-mafiosi in Sicilia, come dimostrerà poi l’assassinio dell’andreottiano Salvo Lima, il quale non era certo di Enna, ma che ad Enna aveva una roccaforte elettorale notevolissima, come rivelò in seguito la magistratura che indagava su di lui.

Hast du ein Swagenspann?” “Alles gute!”.  Se eliminiamo la S iniziale, che nella canzone è appena percepibile, ci rimangono due lemmi angoscianti: WAGEN, l’autovettura, la macchina e ZU SPINNEN, che vuol dire letteralmente (oltre a “uscir fuori di testa” in slang), ruotare: la macchina del cantautore sulla Nomentana quella notte del 2 giugno 1981 subì una strana rotazione che la portò ad invadere lateralmente la corsia di marcia opposta, impattando il camion che procedeva in senso contrario e che altrettanto lateralmente cercò di evitarne il tamponamento! Molto verosimile appare una sorta di premonizione di quel che sarebbe avvenuto quella notte: qualcuno che accorre, simula di chiedere al traumatizzato “Stai male?” e ne ottiene una rassicurante risposta: “Tutto in ordine!”

Se eliminiamo la Z iniziale, che nella canzone è appena percepibile, ci rimangono due lemmi angoscianti: WAGEN, l’autovettura, la macchina e ZU SPINNEN, che vuol dire letteralmente (oltre a “uscir fuori di testa” in slang), ruotare: la macchina del cantautore sulla Nomentana quella notte del 2 giugno 1981 subì una strana rotazione che la portò ad invadere lateralmente la corsia di marcia opposta, impattando il camion che procedeva in senso contrario e che altrettanto lateralmente cercò di evitarne il tamponamento! Molto verosimile appare una sorta di premonizione di quel che sarebbe avvenuto quella notte: qualcuno che accorre, simula di chiedere al traumatizzato “Stai male?” e ne ottiene una rassicurante risposta: “Tutto in ordine!”

Tutto questo, abbinato alle simbologie più marcate ed evidenti contenute in altre canzoni come “Sfiorivano le viole” e “Mio fratello è figlio unico”, induce a pensare che il ragazzo combattesse la Libera Muratoria deviata usando proprio le sue stesse armi: simboli e riferimenti criptici. Quando il criptato non fu più tollerato e la coscienza del cantautore esplose nell’esplicitissima “Nuntereggaepiù!” …l’autovettura di Rino ebbe un disgraziatissimo inconveniente…

Potrete trovare ulteriori approfondimenti su Rino Gaetano in Destrutturalismo numero 4, che verrà pubblicato a luglio 2023.

BIBLIOGRAFIA:

Bruno Mautone – “La tragica scomparsa di un eroe” – Edizioni L’Argolibro – 2013

Bruno Mautone – “Chi ha ucciso Rino Gaetano?” – Revoluzione Edizioni – 2016

.

DESTRUTTURALISMO Punti salienti

Libri Mary Blindflowers

Comments (4)

  1. Agnese

    Grazie infinite per questo bellissimo articolo, per me che amo Rino Gaetano è stato una scoperta capire così bene finalmente i suoi testi, più profondi di quel che può sembrare al primo ascolto. Ancora grazie!

  2. Agnese

    Grazie mille per questo interessantissimo articolo, per me che amo Rino Gaetano è stata una scoperta capire finalmente tanti significati dei testi che all’ascolto passano inosservati, grazie ancora! *_*

  3. Mariano Grossi

    Grazie a Lei, Signora Agnese, per l’intelligente attenzione! Mariano Grossi

  4. chiara

    ciao grazie dellarticolo interessante. mi sto avvicinando a rino ora da grande perché letteralmente rino mi ha chiamato. giorno e notte da giorni lo sento vicino a me e nel giro di poco mi sono studiata tutto di lui. ho letto anche i libri di mautone che mi hanno aperto un mondo.
    due precisazioni: penso che il tartufo sia riferito alla cocaina…
    su wikipedia è scritto che baen fondò la sua casa editrice nell’83 quando rino era già morto, non combacia questo…
    grazie mille
    chiara

Post a comment