Pistis (da Viaggio senza biglietto)

Pistis (da Viaggio senza biglietto)

Pistis (da Viaggio senza biglietto)

Di Mary Blindflowers©

 

Pistis (da Viaggio senza biglietto)

Skybku, credit Mary Blindflowers©

 

Cielo di traslucida
orneblenda, prismatico,

sul mare di edenite verde,

cielo flessanime, lunatico

curvo di pioggia lucida

e religioni opache,

sul mondo distante,

scoppi

in esantemi d’aurore recenti

e l’uomo nasce,

cammina sugli orli
graveolenti della notte,

con una lampada melusina,

il nano,

cieco sotto la pasta astrale,

sotto gli occhi piallati
e il temporale dei rosari

a cui vorrebbe
offrire la sua mano.

 

https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-psico-pillole/

 

Comment (1)

  1. Mariano Grossi

    La durezza della mineralità della natura mirabilmente e sinteticamente contrapposta alla curvabilità dell’essere umano, gravido dei suoi pregiudizi fideistici irrazionali ed irragionevoli! Una sintesi concettualissima pregna di ossimori coloristici penetranti: diafana la volta celeste, scura la fede dell’uomo; infiorescenza di luce la natura, bordato di tenebra l’incedere umano e la luce da vergine prudente di cui egli si paluda ha la valenza di una scaltra e fuorviante sirena para-omerica! Vibra di disperazione questo grido allarmato e allarmante dell’autrice e la metafora finale dell’uomo levigato e accorciato dai carpentieri del potere ecclesiastico sigilla mirabilmente la lirica in cui nuovamente l’effetto delle assonanze scabre ed asimmetriche si appalesa (traslucida-lucida, prismatico-lunatico, distante-recenti, nano-mano).

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