Contromare

Contromare

Contromare

Di Mary Blindflowers©

 

Contromare, dal quaderno degli appunti, by Mary Blindflowers©

 

Contromare

Contromare,

eliminare ruggini in contorsioni aduse

al rumorespento delle unità fuse

in tante,

eh l’aitante sentimento d’esser fantepesce

senza talento che sincronizza i movimenti,

un due tre, spento,

lo senti?

Non fa rumore il nulla,

non cresce.

La tolleranza è l’arte di riuscire a metabolizzare opinioni anche molto differenti dalla propria senza dare in escandescenze. Il grado di civiltà di un popolo si misura dal suo grado di sopportare il pluralismo delle opinioni. Una società di pesci a nuoto sincronizzato che vanno tutti nella stessa direzione e nuotano allegramente dentro la stessa vasca spesso non troppo limpida, è una società finita. Se tutti i piccoli pesci che nuotano placidi e sereni all’unisono vedono passare un pesce fuori dalla vasca che si spinge in direzione contraria a quella che loro ordinariamente e per convenzione seguono, senza vedere le pareti del vetro che li circonda, accade un fenomeno strano. I piccoli pesci si uniscono compatti per distruggere l’unico elemento che percepiscono come anomalo, il pesce che pensa. Siccome però tra loro e questo piccolo pesce c’è una vetrosa superficie di trasparenze che non vedono, vanno a sbattere le pinne, la testa e le code senza riuscire a capire perché. Per vedere il vetro occorre superare i pregiudizi che segnano l’appartenenza ad un gruppo. Se il pesce fuor di vasca parla ed esprime un’opinione diversa, i pesci dentro la vasca cominciano ad inquietarsi e a dire la loro, a muovere spasmodicamente le branchie. Il pesce solitario dice che rispetta le loro opinioni ma non le condivide. L’assenza di condivisione ad un’idea comune, rende i pesci del gruppo, furiosi. Nonostante il pesce solitario abbia detto che rispetta le loro idee, riservandosi il diritto di pensare con la propria testa, essi lo accusano di egocentrismo solo perché nuota fuori dalla vasca, in un mare più vasto e senza appartenenze. Così il piccolo pesce diventa cattivo, intollerante, acido e non rispettoso delle diversità altrui, soprattutto perché non è voluto entrare nella vasca. Pensare in una società fortemente omologata diventa pericoloso. Chi pensa è un obiettivo da abbattere e neutralizzare.

Così va il mondo globalizzato.

E voi dove nuotate? Nel mare o dentro una vasca artificiale?

La vasca è riscaldata, sicura e allettante, confortevole perché c’è la mano di uno squalo dall’alto che dice ai pesci quando, come, cosa e quanto mangiare. Il mare, certo è pieno di insidie, di pericoli, di correnti e maree spesso non prevedibili, di squali che non cibano ma possono inghiottire e triturare in un sol boccone; oggi si mangia, domani chissà, la vita diventa un imprevisto continuo sostenuto soltanto dalla consapevolezza di avere in mano l’arma del pensiero non dominato e uno scampolo di libertà che nessuno può togliere al piccolo pesce.

Il mare è grande e occorre stare attenti alle tempeste. Ma cosa c’è di più triste di una piccola torbida vasca in cui tutti i pesci vanno come automi senz’anima nella stessa direzione?

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Manifesto Destrutturalista contro comune buonsenso

Comment (1)

  1. Francois Nèdel Aterre

    Illuminante.

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