L’indifferenza

L'indifferenza

L’indifferenza

Di Mary Blindflowers©

L'indifferenza

Les danseuses, mixed media on canvas, by Mary Blindflowers©

 

L’indifferenza è il male del nostro secolo, la punta di coltello che uccide, la lama che taglia, il senso obnubilato di chi non ha senso sociale e spiritualità, laddove per spiritualità intendo qualcosa che non ha nulla a che fare con il dogma cristallizzato delle religioni. La spiritualità è l’afflato che ci fa sentire tra le altre cose, anche la solidarietà verso l’altro, l’empatia, l’umana comprensione, al di là delle barriere sociali e delle convenzioni relative a danaro, ricchezza, successo, posizione nel mondo. L’indifferenza è l’assenza di un moto interiore che consenta di capire la realtà esterna. E non mi riferisco all’apparente indifferenza dell’artista che ignora nel suo cercato isolamento, la mediocre sicumera dell’ovvio, o la confluenza delle greggi al potere, il servilismo e l’acquiescenza al nulla che occupa posizioni di vantaggio per strani scherzi del destino, certamente no, mi riferisco all’indifferenza becera di chi passa la sua vita tra salottini e taffettà e non s’avvede che oltre il proprio piccolo e meschino giardinetto di privilegiato, esiste un cosmo da esplorare con occhi acuti e disinteressati; mi riferisco a quanti ottengono ogni giorno privilegi di cui non intuiscono, nel loro chiuso piccolo mondo antico borghese, nemmeno la portata antisociale.

L’italiano medio borghese è un indifferente, uno che se ha i nipoti medici che gli prenotano le visite all’ospedale facendogli scavalcare tutte le file, dice che la medicina italiana è l’eccellenza, ignorando completamente i dati ufficiali che segnalano tempi di attesa lunghissimi per i poveri cristi figli o parenti di nessuno, e questo stesso piccolo insetto medio borghese, se è parente di un avvocato che lo difende in qualche inutile causa, dirà a tutti che la giustizia italiana è il migliore dei mondi possibili, ignorando, appunto, con indifferenza totale, tutto ciò che gli accade intorno.

Il bello è che questo stesso borghesuccio bene poi si autodefinirà pomposamente anche “scrittore” e magari riuscirà pure, proprio in virtù della sua condizione sociale di privilegiato, a pubblicare con un grosso editore, così potrà parlare nei salotti televisivi dei diritti delle donne se è donna, di quelli degli uomini se è uomo, di quelli dei cretini, se è cretino, dando fiato all’ovvio che le televisioni di Stato consentono ed ammettono ai fini della non istruzione.

Ma cosa potrà mai dire o scrivere un tizio cresciuto a latte di gallina, chiuso nel suo guscio d’uovo?

Nulla, solo roba politicamente corretta e filtrata dal potere.

Attenzione alle rotture di guscio però, la vita è strana e talvolta le uova si rompono, rivelando strane connessioni e ombre che prima, mentre si danzava spensierati e felici, ignorando il reale, non si vedevano affatto.

https://antichecuriosita.co.uk/destrutturalismo-e-contro-comune-buon-senso-psico-pillole/

https://www.youtube.com/watch?v=iZEVbelygbc

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