L’incorruttibile carismatico signor Pig

L'incorruttibile carismatico signor Pig

L’incorruttibile carismatico signor Pig

 

 

L'incorruttibile signor Pig

Pecore al pascolo, credit Mary Blindflowers©

 

Di Mary Blindflowers©

L’incorruttibile carismatico signor Pig

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Il signor William Pig era un uomo integerrimo, robusto lavoratore, grande parlatore, di buona cultura, sani principi morali, elasticità mentale e grande tolleranza. Una persona carismatica, simpatica, di buona compagnia. Mai aveva ceduto ad un compromesso nella sua vita. Poteva a gran voce definirsi integerrimo. Il signor Pig che era nato in Italia da genitori inglesi, si laureò brillantemente in economia. Dopo la laurea si rese ben presto conto che in Italia non avrebbe trovato mai lavoro seguendo le vie di regolari concorsi. Occorreva farsi raccomandare da qualcuno, iscriversi ad un partito, ad un’associazione cattolica, far parte di un gruppo, insomma, si accorse che con il solo ingegno nella patria del sole, del mandolino e della pizza, non si va da nessuna parte. Così un bel giorno decise di trasferirsi nella verde Inghilterra. Ci rimase cinquant’anni, mise su famiglia, poi siccome i suoi reumatismi peggioravano e non lo lasciavano dormire, decise dopo lunga riflessione, di tornare con la moglie in Italia. I figli ormai erano grandi, vivevano per conto loro. Forse sarà stata la nostalgia per il sole, forse l’amore per i luoghi che lo avevano visto bambino, fatto sta che il signor Pig si convinse a passare il resto della sua esistenza in Italia. Così vendette la sua casa vittoriana in Hertfordshire, e comprò una bella casetta in una località di mare della Sardegna. Si sentiva felice, aveva una bella pensione, il mare più blu e trasparente della terra, il cielo azzurro, vicini ciarlieri e pettegoli simil-Gestapo, che controllavano ogni volta che entrava ed usciva da casa… Insomma… cosa poteva volere di più dalla vita. Pace, tranquillità, sorrisi compiaciuti dei paesani, stava da dio, ecco. I reumatismi poi migliorarono notevolmente. Passato un mese si sentiva benissimo, soprattutto perché non capiva un tubo di ciò che farfugliavano i vicini in sardo alle sue spalle. Essi avevano elaborato milioni di congetture “sull’inglese”, così lo chiamavano, e lo consideravano una specie di alieno, soprattutto perché aveva l’antipatica tendenza a farsi i fatti suoi e non mischiarsi nella vita degli altri, che sembrava non interessarlo affatto. Che tipo strano… Tutti lo giudicavano un asociale o uno snob o un riccone venuto dal mare che chissà quali segreti poteva nascondere, mentre si faceva le sabbiature in spiaggia in compagnia della moglie lentigginosa. La signora, con quello strano gusto nel vestire, gli abiti troppo succinti per la sua età, il viso truccato e quella sua mania di chiedere sempre scusa a tutti, anche per il solo fatto di averti urtato leggermente col gomito al supermercato, era strana pure lei… ma chissà… Che gente curiosa…

Accadde che un giorno il signor Pig avvertì una fitta lancinante all’addome. La moglie chiamò subito un’ambulanza. Il signor Pig venne visitato da un medico del pronto soccorso, solo dopo aver aspettato 5 ore nella sala d’attesa. Il medico si limitò a tastargli velocemente l’addome, dargli un potente antidolorifico e dirgli che avrebbe dovuto fare degli accertamenti, una serie di esami clinici per stabilire la causa del dolore. Doveva prima però andare dal medico di famiglia, farsi ordinare delle medicine e gli esami del caso.

Era di sabato, l’ambulatorio del medico di base avrebbe riaperto soltanto lunedì pomeriggio. Quindi il signor Pig andò avanti con gli antidolorifici in attesa di poter parlare con il suo medico.

Lunedì alle 13, dopo 2 ore e mezza di attesa, venne ricevuto dal medico di base che gli prescrisse dei rimedi per il dolore e degli esami da effettuare con urgenza.

Il signor Pig telefonò dunque al CUP prenotazioni per prendere un appuntamento.

Attendere prego, attendere… Musica classica, la primavera di Vivaldi… Attendere prego, attendere, ha 2546 persone in attesa prima di lei, attendere, prego, attendereha 2545 persone in attesa prima di lei, attendere, prego, attendere… Dopo tre quarti d’ora di esaurimento nervoso galoppante al telefono, condito da tentazione di spaccare tutto, cadde la linea. Il signor Pig si armò di santa pazienza e richiamò: Attendere prego, attendere… Primavera di Vivaldi… Attendere prego, attendere, ha 3678 persone in attesa prima di lei, attendere, prego, attendereha 3676 persone in attesa prima di lei, attendere, prego, attendere… Dopo un’ora e mezza rispose una voce femminile:

Buon pomeriggio, Cup, centro di prenotazione, cosa posso fare per lei?”

Buon pomeriggio, dovrei prenotare un esame urgente, per favore”.

Mi dia i suoi dati, nome, cognome, è già registrato qui da noi?”

No, non ho mai avuto bisogno”.

Bene, ci vorrà più tempo allora…”

Mezz’ora per la comunicazione dei dati.

Che esame deve prenotare?”

Ecoaddome”.

Il primo posto libero è tra cinque mesi”.

E prima non si può fare?”

Siamo ad agosto, direi proprio di no, a meno che non voglia farlo a pagamento”.

Va bene, a pagamento”.

Ora le do il numero, se lo segni”.

Pig chiamò il nuovo numero. Tre minuti di Primavera di Vivaldi. Cinque minuti totali di attesa.

Buon pomeriggio, vorrei prenotare un ecoaddome”.

Mi dia i suoi dati”.

Ho urgenza”.

Sì, metto urgente. C’è posto tra un mese, a settembre”.

Ma io non posso stare un mese col dolore! Non è possibile”.

Mi dispiace, non posso aiutarla, stanno tutti in ferie ad agosto. Allora, che faccio? Prenoto tra un mese?”

Sì, prenoti”.

L’esame costa 80 euro, procedo?”

Proceda”.

Pagherà alla cassa il giorno in cui lo effettuerà, d’accordo?”

D’accordo”.

Mentre il signor Pig attendeva di fare l’eco-addome, sentiva che le sue condizioni di salute peggioravano. Dopo due giorni, una notte si sentì talmente male che ebbe bisogno di un ricovero urgente.

Non c’erano posti a disposizione nell’ospedale, quindi venne fanno dormire su una branda nel corridoio e lo lasciarono lì per ore senza dirgli nulla, tranne il fatto che doveva aspettare che arrivasse un medico. La mattina passò per caso un infermiere. Il signor Pig gli chiese se potevano dargli un letto regolare e fargli gli esami subito, dato che non si sentiva per niente bene, chiese anche quando sarebbe arrivato un medico.

Non so quando arriva il medico, è in ferie. Subito in Italia è una parola grossa, caro signore. In questo ospedale oggi abbiamo la macchina delle ecografie rotta, inoltre pure il tecnico è in ferie, purtroppo, ma lei può fare l’esame privatamente, se ha urgenza, in qualche altra struttura”.

Il signor Pig gli spiegò che aveva l’esame prenotato ma tra un mese.

L’infermiere rise.

Sa cosa deve fare? Ora le do il numero di un mio amico dottore, il dottor Muto, lei lo chiama le dice che è un mio carissimo amico e quello in un battibaleno torna dal mare e le fa l’ecoaddome, certo dovrà pagare un po’ di più perché lui in nome dell’amicizia che ha per me, andrà apposta al suo studio per farle l’esame. Mi dia retta, questa è l’unica strada per sveltire le pratiche”.

Ma io al centro prenotazione ho prenotato proprio con il dottor Muto e mi hanno detto tra cinque mesi e tra un mese a pagamento col dottor Scempio!”.

Certo, se lei va con la mutua, sono cinque mesi, se prenota dal Cup poi, è normale che i tempi si allunghino”.

Scusi ma il dottor Muto lavora per la mutua e poi ha anche lo studio privato?”

Certo, così fan tutti. Ma il macchinario che userà per farle l’esame è quello pubblico, non si preoccupi, è perfettamente funzionante, sta in un ospedale attrezzatissimo, non qui. Lei viene con la ricetta, quella serve, per legge, eh, bisogna rispettare la legge, e lui le fa l’eco-addome, dopo avergli pagato la parcella”.

E a quanto ammonterebbe la parcella?”

300 euro”

Ma sta scherzando?”

No, per niente”.

Un’ecoaddome costa 80 euro!”.

Eh sì, tra un mese. Il dottore viene qui apposta per lei, torna dalle ferie subito, le fa l’ecoaddome e riparte, non so se mi spiego, è un grosso favore che le fa. E i favori si pagano o no? Non li paga lei i favori al paese suo?”

No”.

Vabbé, io le do il numero, ci pensi, poi decida lei. Tanto adesso, ad agosto è tutto chiuso e non penso troverà un altro medico disposto a farle l’esame prima di settembre. I medici vanno in ferie, beati loro, beati…”

Se ne andò canticchiando…

Nei giorni successivi i dolori del signor Pig si intensificarono. Aveva giurato a se stesso che mai avrebbe ceduto a ricatti di nessun genere, lui che non si era mai piegato ai dettami della religione, dei partiti, del compromesso, del vince il più fesso, mai, non poteva e non voleva cedere! Avrebbe aspettato un mese come tutti.

Dopo 10 giorni era allo stremo, non ne poteva più, gli antidolorifici non facevano effetto, il dolore era lancinante ma lui continuava a ripetere, no, no, no, non cedo! E prendeva il bigliettino da visita con il numero del dottor Muto, torcendolo tra le mani. “Non per i soldi, ne ho abbastanza, ma per il principio”, urlava. “E se mettiamo il caso di un poveraccio che non ha soldi? Che fa? Muore? Ebbene allora muoio pure io! Giustizia per tutti!”.

Dopo 15 giorni era ridotto come uno straccio, eppure l’incorruttibile signor Pig continuava a ripetere no, no, no! E si passava il biglietto da visita di Muto da una mano all’altra, nervoso, isterico.

Dopo 18 giorni per la prima volta in vita sua il signor Pig tentennò. Avrebbe voluto aspettare, ma non ne poteva più. Così chiamò il dottor Muto, maledicendolo in cuor suo. Per la prima volta in vita sua aveva accettato un compromesso.

Lo operarono d’urgenza, se avesse aspettato altri 15 giorni sarebbe morto.

Si salvò ma divenne un uomo triste, pensieroso, e non passò giorno in cui non si pentì di aver venduto la sua bellissima casa nell’Hertfordshire col giardino fiorito in estate e l’erba verde di un colore psichedelico e sincero.

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